10/12/2003
  Pezzo da museo...sarà lei !  
 

 

Altro che musei e algidi stanzoni allestiti per mostrare alle nuove generazioni cosa era il coin op qualche decennio fa: in Italia il flipper "vive". Succede a Milano, nel quartiere Isola, dove un giovane esperto informatico ha ricreato l'atmosfera e la magia degli anni '60. E già diventa un "fenomeno" di cui parlano televisioni e giornali. Nostalgia di quei tempi? Non c'è di meglio che visitare la "Saletta" di Riccardo Pizzi

Flipper che tempi! Ma soprattutto quanta nostalgia. Non c'è praticamente operatore italiano che non rimpianga i bei tempi del piano inclinato e delle cinque palline, di quella meraviglia di luci e di suoni. Il flipper, che in pochi anni si conquistò il titolo assoluto di re dei bar e che contribuì, insieme ai primi videogiochi, alla nascita dell'Automatico Italiano.

Erano tanti anni fa, ormai mezzo secolo, ma non abbastanza da far dimenticare l'impegno, la fatica ma anche le straordinarie emozioni legate a quello che è stato molto più che un semplice strumento di lavoro.

Poi sono arrivati i videogiochi e l'attenzione per sua maestà del flipperone ha cominciato ad affievolirsi fino a quando sono comparsi i primi flipper elettronici. Buoni prodotti e bei progetti ma i tempi erano cambiati, la magia del vecchio flipper non si è ripetuta e vuoi per i gusti del giocatore, vuoi per i problemi che hanno coinvolto il nostro settore negli ultimi anni sta di fatto che il caro e vecchio pinball sembra essere molto più a suo agio nelle dimore di qualche irriducibile appassionato piuttosto che nelle sale giochi.I ragazzi poi, quelli delle generazione della consolle, sanno appena cosa sia un flipper elettromeccanico e i bambini circondati da strane creazioni definite flipper ma lontane anni luce dall'essere anche solo paragonabili a questo apparecchio, dovrebbero essere avvicinati a questo oggetto così come li si accompagna al museo archeologico.

Ma quello del flipper non è un fenomeno, una moda: il flipper è magia e come tutte le magie non si spiega. Non si spiega ad esempio come riesca ancora oggi a spingere migliaia di persone ad organizzare manifestazioni, fiere, concorsi ed eventi di cui tutto si può dire meno che siano "commemorazioni" .

E in Italia? In Italia si fa ancora meglio grazie alla singolare iniziativa di un giovane milanese, esperto informatico con la passione per i funghetti e i flipperoni che ha cominciato prima col collezionare flipper per poi arrivare addirittura a riparali .

Riccardo Pizzi , 37 anni e un flipper ricevuto in regalo a 10 ( un Bally Dixieland ) per tenerlo un "pò più a casa", oggi ne possiede molti di più la maggior parte dei quali riparati e resi perfettamente funzionanti. Ma Riccardo non è un nostalgico e soprattutto la sua capacità nel coniugare passione e lavoro, o forse le due passioni della sua vita, gli suggerisce di creare un sito, www.vecchiflipper.it.

Il sito è molto più che una vetrina, una rubrica del compro e vendo e una fonte di informazioni, interessantissime, sul mondo del flipper: è un modo per capire e condividere una passione.

Solo con un clic entriamo in una collezione straordinaria per la cura e la perizia con le quali sono stati selezionati i modelli ( quasi tutti Gottlieb degli anni '50 e '60) e mentre siamo ancora lì a cercare di "smaltire" l'invidia Riccardo, che per la sua età avremmo visto meglio a sospirare davanti ad un Arkanoid, supera se stesso. Da poche settimane infatti la sua collezione privata diventa la Saletta, un open-space dove chiunque può entrare e addirittura cimentarsi con uno dei 40 modelli in esposizione.

Jamma Prima il piacere di giocarci, poi quello di collezionarli e di vincere la sfida con la sostituzione di lamelle e i flipperoni. Oggi lasci che chiunque giochi con i tuoi flipper. Ma non ne sei un pò geloso?

No assolutamente… anzi, credo che lui (il flipper) sia contento di essere "usato"… piuttosto che giacere abbandonato in qualche cantina. Inevitabilmente succede che qualcosa si guasta, ma sono sempre riparazioni di poco conto e in una mezzoretta torna ad essere funzionante al 100% come prima.

Jamma I tuoi flipper generalmente non sono in vendita e la tua attività lavorativa non è legata a questo apparecchio. Perché l'idea della Saletta? Pensi che ti possa aiutare per rendere più facile la ricerca di altri modelli?

In realtà, dopo un po’ che accumulavo flipper stipandoli nei posti più impensati (garage, solaio…) mi sono reso conto che non aveva molto senso collezionare questi oggetti per poi tenerli accatastati al buio. La "Saletta" in un certo senso ha trasformato una semplice "raccolta" in una "Collezione": d’altronde la caratteristica di ogni collezione è quella di essere orgogliosamente mostrata.. e nel caso del flipper, a maggior ragione "giocata"

Jamma In Italia diversi anni fa sono stati importanti molti modelli dagli Stati Uniti, pensi che in qualche vecchio magazzino ci sia ancora qualcosa di interessante?

Sono convinto di si, anche se la maggior parte dei flipper che possiedo sono stati acquistati all’estero. Da un lato i flipper più anziani hanno avuto vita difficile in Italia (basta pensare alle leggi in vigore negli anni ‘50), dall’altra quando anche si trova qualche esemplare interessante, spesso le modifiche che ha subito dagli operatori nel corso del tempo per "sopravvivere" all’invecchiamento del modello li rende poco interessanti ai fini collezionistici. Questo problema delle modifiche (ad esempio gli zeri finti che venivano aggiunti al tabellone dei punteggi) affligge in modo particolare i flipper che si trovano in Italia, anche se ho trovato simili "deturpazioni" anche in Francia.

Jamma Hai mai pensato di far conoscere la tua iniziativa tra gli addetti ai lavori?

Sinceramente non ci ho mai pensato… ma credo che questo articolo su Jamma sarà un’ottima opportunità per farlo

Jamma Della tua Saletta ne hanno parlato i giornali e la televisione tanto che un settimanale popolare come l'Espresso ti ha eletto come migliore esempio italiano della nuova tendenza che vede gli spazi privati sempre più usati come galleria, come la forma migliore per presentare le proprie creazioni. Immaginavi che quel flipper regalato quasi trent'anni fa avrebbe significato tutto questo?

Ovviamente no… tutto è nato per caso, una sera a cena mentre parlavo con la mia compagna, onestamente non ricordo come siamo andati sul discorso, però ricordo che mi disse che un flipper in casa non ci sarebbe stato male… oggi ne possiedo oltre sessanta e la cosa più assurda è che non riesco a fermarmi.. credo di essermi ammalato di una malattia incurabile!

Jamma Hai mai avuto la tentazione di allargare il tuo raggio di azione, per ora focalizzato sui Gottlieb prodotti dal '48 al '65, anche verso i modelli di altre marche e periodi?

In parte l’ho già fatto: ho alcuni Williams degli anni ‘50, ho da poco ritrovato un Bally "Dixieland" (il mio primo flipper), ma comunque i Gottlieb rimangono a mio avviso insuperabili in quanto a bellezza e valore collezionistico. Possiedo poi alcuni dei primi flipper elettronici di fine anni ’70, come Xenon o Gorgar, che ho giocato ai tempi e anche se hanno uno scarso valore collezionistico sono sempre molto divertenti da giocare e molto apprezzati dal pubblico che affolla le aperture mensili della Saletta.

Jamma La tua passione e la tua avventura nasce in sala giochi. Che sensazioni provi oggi ad entrare in un arcade?

Molta tristezza. Vedo un proliferare di giochi picchiaduro dalla grafica fantastica e dai suoni ultrarealistici, ma estremamente noiosi da giocare. I flipper degli ultimi 10 anni poi si sono ridotti a monotoni giochi di "tiro alla rampa".. quindi nemmeno li considero. Io sono un nostalgico dei primi videogames… titoli come Pac Man, Asteroids, Frogger… a quei tempi per forza di cose la grafica era essenziale, e quindi il gioco per funzionare doveva essere originale ed accattivante. Ora sembra che la grafica e il suono offerto dalle moderne tecnologie abbia un po’ soppiantato tutto questo… per fortuna esiste sempre il MAME che mi permette di giocare a PacMan sul mio PC… almeno fino a quando non comprerò il cabinet arcade da mettere in Saletta

La galleria di Riccardo Pizzi, che lui umilmente ha deciso di chiamare Saletta, si trova a Milano nel quartiere Isola ed è visitabile da chiunque lo desideri semplicemente prenotando la sua visita attraverso il sito www.vecchiflipper.it.

Va detto anche che Riccardo , sulla base di questi anni di esperienza e di ricerca , ha elaborato un interessante decalogo, una guida nella valutazione di un vecchio flipper. La sua lettura è vivamente consigliata. Chissà che non ci scopra inconsapevoli depositari di un piccolo tesoro?

di Monica Cuprifi

le foto sono tratte da www.vecchiflipper.it e da www.tilt.it

 
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